A Fukoka, in Giappone, una donna è stata arrestata dopo aver schiacciato un sacchetto di panini in un minimarket senza poi acquistarlo. Il gesto, apparentemente banale, è stato considerato un danno alla merce, rendendola invendibile.
Il titolare del negozio, esasperato da episodi simili con la stessa cliente, ha cercato di convincerla a pagare i 180 yen (circa 1,13 euro) per il prodotto danneggiato, ma lei ha rifiutato ed è scappata. Il commerciante l’ha inseguita per un chilometro prima di consegnarla alla polizia, che l’ha arrestata con l’accusa di “danni arrecati a terzi”.
L’episodio ha suscitato dibattito: per alcuni si tratta di una reazione eccessiva, per altri è un segnale della rigidità giapponese nel rispetto delle regole. Il caso si inserisce in un contesto più ampio di piccoli atti di vandalismo nei negozi, come il cosiddetto “terrorismo del sushi”, dove alcuni clienti danneggiano intenzionalmente il cibo per scherzo.
La vicenda lascia aperta una domanda: un panino ammaccato può davvero giustificare un arresto?