La Corte di Cassazione ha messo la parola fine sul caso di Fausta Bonino, l’ex infermiera dell’ospedale di Piombino condannata all’ergastolo per la morte di quattro pazienti tra il 2014 e il 2015. Il ricorso della difesa è stato respinto, rendendo definitiva la sentenza emessa in appello bis.
Le accuse parlano di somministrazione letale di eparina ai pazienti ricoverati in rianimazione, ipotesi che sin dall’inizio la Bonino ha respinto con forza, professandosi innocente. La vicenda, iniziata con l’arresto nel 2016 e passata attraverso assoluzioni parziali e nuovi processi, si conclude ora con il carcere a vita per l’ex infermiera.
Il suo avvocato, Vinicio Nardo, ha definito la condanna “una morte civile” per la sua assistita, sottolineando i dubbi mai del tutto sciolti sulle dinamiche delle morti sospette. Prima di consegnarsi nel carcere di Bollate, Bonino ha trascorso le ultime ore da donna libera con i suoi familiari. Per la giustizia, però, il verdetto è chiaro: colpevole senza possibilità di appello.
