Giorgia Meloni è stata iscritta nel registro degli indagati per il caso Almasri, ma il premier non arretra. “Difendiamo l’Italia senza esitazioni”, ha dichiarato, ribadendo che l’interesse del Paese viene prima di tutto.
La vicenda riguarda Mohamed Almasri, capo della polizia libica accusato di torture, arrestato a Torino e poi rilasciato. Il caso ha scatenato reazioni politiche immediate: le opposizioni chiedono un confronto in Aula, accusando il governo di evitare responsabilità. In una lettera a Montecitorio, i capigruppo denunciano la mancata informativa sull’accaduto.
Nel frattempo, Arianna Meloni, sorella del premier, ha espresso solidarietà via social, parlando di un’Italia che rialza la testa e di attacchi di chi vuole mantenere il potere. Anche Salvini e Tajani difendono Meloni, parlando di accanimento giudiziario e invocando una riforma della giustizia.
Lo scontro tra politica e magistratura si infiamma, ma il governo continua per la sua strada. Resta da vedere se questa inchiesta cambierà gli equilibri politici.