Ad Asti, le elezioni provinciali del 2022 tornano sotto i riflettori per una presunta manovra di controllo sul voto. Il sindaco Maurizio Rasero è accusato di aver distribuito bigliettini ai consiglieri del suo schieramento con istruzioni su come scrivere il nome del candidato da sostenere, Simone Nosenzo, per risalire all’identità di ciascun elettore.
La pm Laura Deodato ha chiesto l’archiviazione del caso, ritenendo che la vicenda non presenti profili penalistici. Tuttavia, il denunciante, l’assessore comunale Mario Bovino, non è d’accordo e ha chiesto alla procura generale di subentrare nelle indagini, sostenendo che il principio costituzionale di segretezza del voto sarebbe stato violato.
Secondo la difesa di Rasero, non ci sarebbero state imposizioni né intimidazioni, ma per Bovino si tratta di una questione di libertà elettorale. Il caso ha diviso la comunità, riaccendendo il dibattito sull’importanza della trasparenza nel processo elettorale, anche in contesti amministrativi di secondo grado.
