Filippo Turetta, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, ha commentato con apparente serenità la sentenza. “Ero preparato”, ha detto dal carcere di Montorio, dove ora trascorre giornate di routine tra letture e corsi di inglese. La pena, per molti, è vista non solo nella condanna, ma nel convivere con il peso delle sue azioni.
Nel frattempo, il suo avvocato, Giovanni Caruso, è finito sotto sorveglianza dopo aver ricevuto una lettera intimidatoria contenente tre proiettili. L’episodio ha destato preoccupazione, portando a misure di sicurezza per proteggere la sua abitazione, il suo studio e l’università dove insegna.
Il caso, sebbene chiuso in tribunale, continua a sollevare interrogativi e tensioni, con sviluppi che mantengono alta l’attenzione dell’opinione pubblica.