Nel corso del processo sulla morte di Giulio Regeni, una testimonianza ha gettato nuova luce sugli eventi. Una cittadina tedesca, ex coinquilina di Regeni, ha raccontato che i servizi segreti egiziani, nel dicembre 2015, si sarebbero recati nella loro abitazione al Cairo, chiedendo una copia del passaporto del ricercatore italiano. Questa richiesta, secondo quanto riferito dal coinquilino Mohamed El Sayed, avrebbe destato timore e sospetto. Pur avendo il sospetto che si trattasse della National Security egiziana, El Sayed non avrebbe informato Regeni di quella visita, presumibilmente per evitare di preoccuparlo. Questa testimonianza solleva nuovi interrogativi sul controllo che i servizi egiziani avrebbero esercitato nei confronti di Regeni, rendendo il quadro sempre più complesso.