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giovedì, 14 Novembre 2024

Omicidio Tramontano: il processo rivela un dramma premeditato

L’omicidio di Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, si è rivelato in aula come il risultato di un progetto premeditato, orchestrato dal fidanzato Alessandro Impagnatiello con una freddezza agghiacciante. La pm Alessia Menegazzo ha descritto Impagnatiello come un uomo caratterizzato da un “narcisismo mortale” e capace di manipolare chiunque, persino i suoi familiari, per portare avanti il suo piano. Dopo aver tentato di avvelenare Giulia, l’imputato ha scelto di eliminarla fisicamente e, nel disperato tentativo di cancellare ogni prova, ha tentato di bruciare il corpo.

Impagnatiello non si è fermato all’omicidio: ha cercato di far credere che Giulia fosse depressa, alimentando l’idea di un possibile suicidio. Il piano prevedeva una messinscena accurata, spinta fino al coinvolgimento dei suoi parenti, che sarebbero stati manipolati a dichiarare il falso agli inquirenti. La sua ostinazione e la mancanza di rimorso hanno indotto gli psichiatri a segnalare un rischio di “serialità” nel suo comportamento. Alla base del movente, il fatto che Giulia e il bambino rappresentassero un ostacolo alla sua relazione parallela.

In aula, la famiglia di Giulia ha seguito con dolore lo svolgersi delle udienze, mentre le parole della pm delineavano il profilo di un uomo spietato e pronto a tutto per eliminare ogni intralcio.

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