In una sconvolgente tragedia familiare, un influencer vegano, noto sui social per promuovere uno stile di vita estremo, è stato recentemente arrestato. Il motivo? Avere lasciato morire di fame il suo figlio neonato, nutrendolo solo attraverso la pratica del “respiro solare”.
Il piccolo, di soli 30 giorni, pesava appena 1,3 kg al momento del decesso. Secondo quanto riferito, l’influencer aveva impedito alla madre del bambino di allattarlo, convinto che il sole e l’acqua gelida fossero sufficienti per la sua crescita e il rafforzamento del sistema immunitario. Questa tragedia familiare mette in luce i pericoli delle credenze estreme sulla nutrizione.
Durante il processo, l’accusato ha tentato inizialmente di attribuire la responsabilità alla madre del bambino, ma ha poi ammesso le proprie colpe. Ora, rischia fino a 8 anni di carcere, mentre la compagna è stata condannata a due anni per mancata assistenza.
Questo caso di tragedia familiare solleva interrogativi cruciali sulla responsabilità dei genitori e sull’influenza che possono avere le piattaforme social. È fondamentale interrogarsi su quanto le convinzioni personali debbano influenzare le pratiche di cura dei più vulnerabili, specialmente i neonati.
Mentre il dibattito sulla nutrizione e le pratiche di vita alternativa continua, questo tragico evento ci ricorda l’importanza della scienza e della medicina convenzionale nel garantire la salute dei bambini. La tragedia familiare diventa così un campanello d’allarme per tutti.