In una vasta operazione che ha coinvolto tutto il territorio nazionale, le forze dell’ordine hanno messo a segno un colpo significativo contro il riciclaggio di denaro e l’emissione di false fatture. Il blitz contro riciclaggio, coordinato dalla Procura di Reggio Emilia, ha portato all’arresto di 12 persone e al sequestro di beni per un valore di 10,5 milioni di euro, gettando luce su un giro d’affari illecito che supera i 30 milioni di euro.
Le indagini hanno rivelato l’esistenza di una rete criminale ben organizzata, implicata in frodi fiscali, indebite percezioni di risorse pubbliche e reati fallimentari. Questa rete era legata ad ambienti della criminalità organizzata, operando attraverso 81 società situate in diverse regioni italiane, tra cui Emilia, Calabria, Campania, Toscana, Lazio, Lombardia, Marche, e Veneto.
Il blitz contro riciclaggio ha visto l’impiego di oltre 350 militari tra Carabinieri e Guardia di Finanza, che hanno eseguito centinaia di perquisizioni, colpendo 251 società coinvolte nell’utilizzo di fatture false. L’operazione, denominata “Minefield” (campo minato), ha inoltre portato all’emanazione di misure interdittive nei confronti di tre individui, tra cui due commercialisti e un imprenditore, ulteriormente evidenziando la complessità della rete criminale smantellata.
Questo blitz rappresenta un passo importante nella lotta contro il riciclaggio di denaro e le frodi fiscali in Italia, dimostrando l’impegno delle autorità nel perseguire i reati economici e finanziari. L’azione congiunta delle forze dell’ordine non solo ha portato alla luce un vasto sistema di illegalità ma ha anche messo in atto misure preventive per salvaguardare l’economia legale del Paese.