I carabinieri di Andria hanno compiuto un arresto scioccante: una donna di 35 anni è stata accusata di aver costretto il proprio figlio, di appena 9 anni, a spacciare droga. Un uomo di 50 anni, anch’egli del posto, è stato arrestato insieme alla donna. Entrambi sono accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e ricettazione.
La vicenda ha suscitato grande sconcerto nella comunità. La donna, madre del bambino, avrebbe usato suo figlio per consegnare droga ai clienti e per riscuotere debiti maturati dagli acquirenti, i quali erano costretti a pagare sotto minaccia.
Questo caso mette in luce non solo l’aspetto criminale dello spaccio di droga, ma anche la tragica realtà dello sfruttamento di minori in attività illegali. Il coinvolgimento di un bambino così giovane in un contesto così pericoloso è particolarmente allarmante e solleva questioni urgenti sulla protezione dell’infanzia e sull’intervento delle autorità in simili situazioni.
L’arresto rappresenta un importante intervento delle forze dell’ordine nella lotta contro lo spaccio di droga e l’abuso di minori. Tuttavia, resta ancora molto da fare per garantire la sicurezza e il benessere dei bambini in comunità affette da problemi simili.