Napoli, anche Fulvio Filace, seconda vittima dell’esplosione dell’auto-prototipo sulla Tangenziale di Napoli, non ce l’ha fatta. La sua morte giunge tre giorni dopo il decesso della ricercatrice del Cnr, Maria Vittoria Prati, che si trovava al volante del veicolo nel momento dell’incidente.
Fulvio Filace, un tirocinante di 25 anni proveniente da San Giorgio a Cremano, era il primogenito di un’impiegata e di un agente di commercio. Aveva completato la sua laurea triennale in ingegneria nel 2021 ed era prossimo al conseguimento della laurea magistrale.
L’esplosione dell’auto-prototipo ha causato gravi ferite a Filace, ricoverato in condizioni critiche presso l’ospedale Cardarelli. Nonostante gli sforzi del personale medico, le ferite provocate dalle fiamme esplose si sono rivelate fatali per il giovane tirocinante.
La ricercatrice del Cnr, Maria Vittoria Prati, di 66 anni, è deceduta lunedì scorso. La sua presenza al volante dell’auto-prototipo ha reso ancora più sconvolgente questa tragedia, che ha portato alla modifica delle accuse nel fascicolo in Procura. Il caso ora viene trattato come un duplice omicidio, considerando sia le circostanze dell’incidente che l’incendio colposo che ha causato la morte di entrambe le vittime.
Attualmente, le autorità locali stanno conducendo un’indagine per determinare le cause esatte dell’esplosione e stabilire eventuali responsabilità specifiche.
L’intera comunità scientifica e l’opinione pubblica sono profondamente sconvolte da questa tragica vicenda che ha portato via la vita a due individui promettenti e ha causato un dolore immenso alle famiglie coinvolte.
Si spera che ulteriori indagini possano fare luce sulle circostanze che hanno portato a questa drammatica esplosione, fornendo maggiori informazioni e, se del caso, consentendo di individuare eventuali responsabilità per prevenire simili tragedie in futuro.