“Io sono l’unico condannato. E sono certo di quello che dico, al 101%, perché ho avuto modo di conoscere tutte e due le ragazze, ma soprattutto ho conosciuto Amanda Knox“.
Parole di Rudy Guede, unico condannato per l’omicidio della ragazza. Dopo che la Corte di Cassazione (assolvendo la Knox e Raffaele Sollecito) ha messo la parola fine sul delitto diMeredith Kercher, l’ivoriano parla alla trasmissione Storie maledette di Franca Leosini /che andrà in onda giovedì prossimo su Rai3) e dice: “Non sono stato io. Non è stata trovata alcuna traccia del mio dna sul coltello con il quale Meredith è stata uccisa. E anche la simulazione del furto nella casa conferma quello che dico. Sul sasso lanciato per rompere la finestra non ci sono le mie impronte. Come avrei fatto a cancellarle? Sono stato descritto come un ladruncolo, un bugiardo. Me se così fosse avrei avuto altre denunce, qualche condanna. Non sono un santo, ma ho fatto le cose che fanno tutti i ragazzi della mia età. E quando mi sono trovato nella casa del delitto sono fuggito perché ho avuto paura. Nessuno mi avrebbe creduto. Ho pensato: negro trovato, colpevole trovato. Le indagini successive, fatte malissimo, mi hanno dimostrato che avevo ragione”.