Un nuovo raid israeliano ha colpito Gaza City all’alba, provocando decine di vittime e riportando la crisi mediorientale al centro della scena internazionale.
Papa Leone ha invitato ancora una volta alla pace, affermando che il riconoscimento della Palestina “potrebbe aiutare”, ma ha sottolineato come manchi dall’altra parte la volontà di ascoltare. Le sue parole hanno fatto da eco al dibattito politico che divide governi e opinioni pubbliche.
In Italia, Giorgia Meloni ha annunciato una mozione condizionata: sì al riconoscimento dello Stato palestinese, ma solo dopo la liberazione degli ostaggi e l’uscita di Hamas da Gaza. Una posizione che ha scatenato le critiche di Elly Schlein, secondo cui si tratta di un mero gioco politico.
Sul fronte internazionale, la Francia di Emmanuel Macron e altri dieci Paesi hanno già dato il via libera al riconoscimento ufficiale della Palestina, tra applausi e tensioni al Palazzo di Vetro. Stati Uniti e Israele restano invece sulle loro posizioni, rischiando l’isolamento. Macron ha rilanciato l’urgenza di “fermare il massacro”, collegando ogni ipotesi di pace ad azioni concrete e immediate.
L’Italia, rappresentata dal ministro Antonio Tajani, conferma la linea della soluzione a due Stati, pur senza passi immediati. Nel frattempo, i carri armati israeliani hanno avanzato fino al quartiere Rimal, a meno di tre chilometri dal cuore di Gaza City, lasciando la popolazione civile in una condizione sempre più disperata.